A volte penso...
A volte penso... è il primo progetto musicale di NOMEDARTE. Nasce da un'esigenza di espressione dell’artista, che racconta sia di temi personali, soprattutto sulla comprensione di sé, sia riguardanti la società che ci circonda e tutto quello che causa. E’ un EP che spazia tra disagio interiore e critiche, con l’obiettivo di manifestare le emozioni e i punti di vista dell’artista e lasciare qualcosa a chi ascolta, anche solo una domanda o una risposta, perché no. L'album non ha un genere definito. Spazia tra rock, rap e indie-pop, ma nonostante ciò il concept che collega tutto è ben riconoscibile, sia nelle melodie che nei testi. I significati sono forti, le melodie anche, e il tutto è coperto da un velo di malinconia, in cui l’artista è rinchiuso e cerca in tutti i modi di uscirne.
1. A volte penso...
E' la descrizione di un periodo di incertezza dell'artista, nel quale si pone domande prima dentro e poi in modo universale, analizzando la società odierna e in generale l'etica umana. Tenta di analizzare un malessere interiore e a cosa è dovuto, infatti verso la fine diventa quasi una sorta di denuncia sociale. Non è scritta in modo lineare seguendo una struttura o un ordine cronologico in cui ha pensato a determinati argomenti, ha preferito usare frasi e concetti evocativi, che rimandassero a quei momenti non in maniera diretta, affinché anche chi ascolta si possa immedesimare in un testo molto personale, ma allo stesso tempo aperto ad altre interpretazioni. Si tratta di un brano molto significativo per chi l'ha composto, trattandosi della sua prima canzone. Il brano si chiude in modo quasi violento per sottolineare lo stacco, che porta a un inaspettato momento di riflessione istantanea.
2. Sogni di Luce
Questo brano ha un duplice obiettivo. Nasce per raccontare una riflessione dell'artista riguardo i sogni. Si è immaginato che, se la vera vita fosse quella dei sogni, la quotidianità che noi intendiamo come realtà è solo una conseguenza del nostro corpo per raccogliere informazioni da poi riportare in quella vita. Noi sappiamo che le cose che ci succedono durante le giornate vengono proiettate nei sogni, quindi NOMEDARTE ha provato di invertire le due parti, spiegare che in realtà viviamo per raccogliere informazioni da riportare nella vera vita dei sogni. Questi non sarebbero più una conseguenza di quello che viviamo, ma il vero e proprio senso. L'irrazionalità dei sogni è in effetti la razionalità nella vera essenza della vita. L'altro intento è quello di creare una canzone d'amore in cui l'interessata è la luce del sole. Si potrebbe parlare quasi di un'ode, perché nasconde la vera vita, che appunto è quella dei sogni, così tutte le domande riguardo essa rimangono nel vago.
3. Loop
Loop nasce per criticare quella categoria di persone che si accontenta di una routine giornaliera, non facendo nulla per evolversi in qualche modo, pur essendo consapevole del fatto che questo "tirare avanti" e mostrarsi perfetti porteranno alla rovina interiore e che essa costruisce un limite all'evoluzione personale, creando così un loop di cui ci si abitua. Il brano è indirizzato principalmente alla medio borghesia, la cosiddetta "middle class americana", in cui le persone che ne fanno parte neanche lo sanno. Riflettendoci, anche l'artista si è reso conto di vivere in un loop, un loop di incertezza in cui si chiude e si crogiola nel nulla, risultando di conseguenza non tanto diverso dalla categoria da egli stesso criticata, di cui, dopotutto, facciamo parte tutti noi in un modo o nell'altro.
4. Interno
Per scrivere Interno l'artista si è guardato dentro, ha parlato di un disagio personale e non, causato dall’utilizzo telefono e in generale dalle nuove tecnologie, che ci abbindolano e annullano i pensieri. Per colpa di queste e di come le usiamo perdiamo la personalità, abbassandoci e adattandoci a una società individualista senza la forza di avere un’ opinione propria. NOMEDARTE critica gli altri e se stesso, rendendosi conto che ha cambiato modo di ragionare. Siamo abituati al fatto che è tutto facile, non ci creiamo niente, vogliamo tutto e subito. La cosa che fa paura è che è una problematica sotto gli occhi di tutti, c'è chi ne è pienamente consapevole e chi meno, ma in ogni caso decidiamo di non fare niente per cambiare questa "morte dei pensieri". Rischiamo di vivere nell’ignoranza, di credere di essere un'altra persona, una visione in cui si sta meglio, ma allo stesso tempo non si è artefice delle proprie scelte.
5. Sollievo
Sollievo è un incontro tra l’artista e la sua interiorità, la interroga, ci cammina insieme, ha un dialogo con essa e cerca di trarre conclusioni da se stesso e con il mondo fuori. Il concept dell’EP è la malinconia, in particolare NOMEDARTE riprende il concetto di spleen di Baudelaire, quindi uno stato d'animo caratterizzato dall’insoddisfazione, e questo brano ne è l'esempio principale. È un dialogo malinconico, l'essenza dell’artista si muove negli ambienti circostanti fisici e mentali. Cerca di rubargli tutte le informazioni possibili per essere felice. Si rende conto del mondo e della società in cui vive, è ormai sconsolato, ma proprio nel momento in cui rimane da solo, inizia a rendersi conto non solo delle cose negative. Necessitava di questa solitudine per capire sé stesso, mentre precedentemente si era sempre affidato ad altri o a scuse dettate da sé stesso, ma ora comprende che deve continuare il suo percorso da solo, rinnovandosi. Prova sollievo.
Biografia
Francesco Golfari, in arte "NOMEDARTE", è un artista di 19 anni. Suona chitarra, pianoforte, canta e compone musica da circa 5 anni, collaborando anche con "Disputa", un rapper compaesano, per l'uscita di qualche album e live. Grazie a Valentina Rambelli, insegnante di canto, si è approcciato in modo più professionale al mondo della musica e lavorando con PMS STUDIO di Raffaele Montanari ha composto il suo primo album. Si può catalogare nel genere indie per la struttura di melodie e testo, che non seguono canoni musicali dettati da generi specifici come rock, pop... nonostante i suoi brani presentino influenze di questo tipo. Nelle sue canzoni tratta temi piuttosto personali interfacciandosi e confrontandoli con la società odierna. I suoi idoli musicali sono Fabrizio de Andrè, Rancore e i Muse, appartenenti a generi completamente diversi fra loro ma da cui prende spunto per testi, melodie e messaggi da tramandare.
Link digital store: https://pmsstudio.lnk.to/avoltepenso
1. A volte penso...
E' la descrizione di un periodo di incertezza dell'artista, nel quale si pone domande prima dentro e poi in modo universale, analizzando la società odierna e in generale l'etica umana. Tenta di analizzare un malessere interiore e a cosa è dovuto, infatti verso la fine diventa quasi una sorta di denuncia sociale. Non è scritta in modo lineare seguendo una struttura o un ordine cronologico in cui ha pensato a determinati argomenti, ha preferito usare frasi e concetti evocativi, che rimandassero a quei momenti non in maniera diretta, affinché anche chi ascolta si possa immedesimare in un testo molto personale, ma allo stesso tempo aperto ad altre interpretazioni. Si tratta di un brano molto significativo per chi l'ha composto, trattandosi della sua prima canzone. Il brano si chiude in modo quasi violento per sottolineare lo stacco, che porta a un inaspettato momento di riflessione istantanea.
2. Sogni di Luce
Questo brano ha un duplice obiettivo. Nasce per raccontare una riflessione dell'artista riguardo i sogni. Si è immaginato che, se la vera vita fosse quella dei sogni, la quotidianità che noi intendiamo come realtà è solo una conseguenza del nostro corpo per raccogliere informazioni da poi riportare in quella vita. Noi sappiamo che le cose che ci succedono durante le giornate vengono proiettate nei sogni, quindi NOMEDARTE ha provato di invertire le due parti, spiegare che in realtà viviamo per raccogliere informazioni da riportare nella vera vita dei sogni. Questi non sarebbero più una conseguenza di quello che viviamo, ma il vero e proprio senso. L'irrazionalità dei sogni è in effetti la razionalità nella vera essenza della vita. L'altro intento è quello di creare una canzone d'amore in cui l'interessata è la luce del sole. Si potrebbe parlare quasi di un'ode, perché nasconde la vera vita, che appunto è quella dei sogni, così tutte le domande riguardo essa rimangono nel vago.
3. Loop
Loop nasce per criticare quella categoria di persone che si accontenta di una routine giornaliera, non facendo nulla per evolversi in qualche modo, pur essendo consapevole del fatto che questo "tirare avanti" e mostrarsi perfetti porteranno alla rovina interiore e che essa costruisce un limite all'evoluzione personale, creando così un loop di cui ci si abitua. Il brano è indirizzato principalmente alla medio borghesia, la cosiddetta "middle class americana", in cui le persone che ne fanno parte neanche lo sanno. Riflettendoci, anche l'artista si è reso conto di vivere in un loop, un loop di incertezza in cui si chiude e si crogiola nel nulla, risultando di conseguenza non tanto diverso dalla categoria da egli stesso criticata, di cui, dopotutto, facciamo parte tutti noi in un modo o nell'altro.
4. Interno
Per scrivere Interno l'artista si è guardato dentro, ha parlato di un disagio personale e non, causato dall’utilizzo telefono e in generale dalle nuove tecnologie, che ci abbindolano e annullano i pensieri. Per colpa di queste e di come le usiamo perdiamo la personalità, abbassandoci e adattandoci a una società individualista senza la forza di avere un’ opinione propria. NOMEDARTE critica gli altri e se stesso, rendendosi conto che ha cambiato modo di ragionare. Siamo abituati al fatto che è tutto facile, non ci creiamo niente, vogliamo tutto e subito. La cosa che fa paura è che è una problematica sotto gli occhi di tutti, c'è chi ne è pienamente consapevole e chi meno, ma in ogni caso decidiamo di non fare niente per cambiare questa "morte dei pensieri". Rischiamo di vivere nell’ignoranza, di credere di essere un'altra persona, una visione in cui si sta meglio, ma allo stesso tempo non si è artefice delle proprie scelte.
5. Sollievo
Sollievo è un incontro tra l’artista e la sua interiorità, la interroga, ci cammina insieme, ha un dialogo con essa e cerca di trarre conclusioni da se stesso e con il mondo fuori. Il concept dell’EP è la malinconia, in particolare NOMEDARTE riprende il concetto di spleen di Baudelaire, quindi uno stato d'animo caratterizzato dall’insoddisfazione, e questo brano ne è l'esempio principale. È un dialogo malinconico, l'essenza dell’artista si muove negli ambienti circostanti fisici e mentali. Cerca di rubargli tutte le informazioni possibili per essere felice. Si rende conto del mondo e della società in cui vive, è ormai sconsolato, ma proprio nel momento in cui rimane da solo, inizia a rendersi conto non solo delle cose negative. Necessitava di questa solitudine per capire sé stesso, mentre precedentemente si era sempre affidato ad altri o a scuse dettate da sé stesso, ma ora comprende che deve continuare il suo percorso da solo, rinnovandosi. Prova sollievo.
Biografia
Francesco Golfari, in arte "NOMEDARTE", è un artista di 19 anni. Suona chitarra, pianoforte, canta e compone musica da circa 5 anni, collaborando anche con "Disputa", un rapper compaesano, per l'uscita di qualche album e live. Grazie a Valentina Rambelli, insegnante di canto, si è approcciato in modo più professionale al mondo della musica e lavorando con PMS STUDIO di Raffaele Montanari ha composto il suo primo album. Si può catalogare nel genere indie per la struttura di melodie e testo, che non seguono canoni musicali dettati da generi specifici come rock, pop... nonostante i suoi brani presentino influenze di questo tipo. Nelle sue canzoni tratta temi piuttosto personali interfacciandosi e confrontandoli con la società odierna. I suoi idoli musicali sono Fabrizio de Andrè, Rancore e i Muse, appartenenti a generi completamente diversi fra loro ma da cui prende spunto per testi, melodie e messaggi da tramandare.
Link digital store: https://pmsstudio.lnk.to/avoltepenso