Tergicristalli
Paolo Piermattei, cantautore e storico collaboratore di Lucio Dalla, presenta Tergicristalli, il suo secondo album, che segue il precedente Le voci del piano di sopra. Undici canzoni, undici storie che, come fotogrammi di un film, raccontano i pensieri e le riflessioni dei protagonisti. A unirle, un filo conduttore: lo sguardo sulla vita che oscilla tra passato e futuro, tra luce e buio, in un movimento continuo ripreso da più angolazioni, proprio come farebbe un regista con la sua macchina da presa.
Il primo brano, che dà il titolo all’album, si ispira al moto ipnotico dei tergicristalli ed è il racconto di un giorno che sfugge, mentre la vita scorre tra ricordi e aspettative. La sensazione è quella di un viaggio in auto, in cui si osserva il film della propria vita scivolare veloce fuori dai finestrini. Il viaggio prosegue sulla tangenziale di Metti Lucio Dalla, una corsa contro il tempo, nella frenesia quotidiana, dove - come nelle canzoni di Lucio - musica e amore si abbracciano per salvarci dall'affanno che ci distrae dalla poesia e dalla bellezza intorno a noi.
Restando nella metafora del viaggio, Piermattei sembra fermarsi a una stazione di servizio e osservare la vita degli altri: Pecore che ballano coi lupi, Goditi la vita, E Tutti fanno gli amici e Medio hanno in comune lo stesso sguardo lucido, attento, e a tratti crudo, sulla condizione esistenziale, sulle disuguaglianze e sulle distorsioni imposte da una società in cambiamento. Poi ci si rimette in moto e, a metà del viaggio, c’è il disincanto malinconico di Tergiversando, una sorta di bilancio di una vita vissuta sospesa tra il dire e il (non) fare, tra tentennamenti e timori.
Non sarebbe un disco che riflette sulla vita se non contenesse canzoni che parlano d’amore. L’ultima canzone d’amore è l’addio a una storia arrivata al capolinea, l’ultima dedica di un uomo alla sua amata e Ormai ti voglio bene, apparentemente più leggera e pop - uscita come apripista il 4 aprile scorso - è un racconto ironico e amaro sullo stare insieme. Piermattei fa della vita di coppia una commedia e, con ironia, suggerisce un'ipotesi interessante: e se fosse l’affetto, e non più l’amore, a tenere unite le coppie nel tempo?
Il binocolo apre a un piano onirico, giocando con la messa a fuoco e viaggiando avanti e indietro nel tempo. Una canzone che è un invito a riconoscere che la vita non è mai altrove, ma è qui, e accade in questo preciso momento. Il viaggio termina con La giostra di Pierre, una storia vera, accaduta ai tempi della seconda guerra mondiale: un brano delicato e magico, come il protagonista.
In definitiva, nell’album Tergicristalli la sequenza delle tracce è ben calibrata e c’è una forte coerenza stilistica sebbene ogni brano mantenga un’identità definita. Anche la produzione è molto curata e gli arrangiamenti riescono a valorizzare tutte le suggestioni che i brani vogliono evocare. E poi c’è la voce intima e avvolgente di Paolo, che prende per mano l’ascoltatore e lo accompagna tra le pieghe dei suoi testi e delle sue melodie. Ascoltare per credere.
Paolo Piermattei, cantautore e storico collaboratore di Lucio Dalla, presenta Tergicristalli, il suo secondo album, che segue il precedente Le voci del piano di sopra. Undici canzoni, undici storie che, come fotogrammi di un film, raccontano i pensieri e le riflessioni dei protagonisti. A unirle, un filo conduttore: lo sguardo sulla vita che oscilla tra passato e futuro, tra luce e buio, in un movimento continuo ripreso da più angolazioni, proprio come farebbe un regista con la sua macchina da presa.
Il primo brano, che dà il titolo all’album, si ispira al moto ipnotico dei tergicristalli ed è il racconto di un giorno che sfugge, mentre la vita scorre tra ricordi e aspettative. La sensazione è quella di un viaggio in auto, in cui si osserva il film della propria vita scivolare veloce fuori dai finestrini. Il viaggio prosegue sulla tangenziale di Metti Lucio Dalla, una corsa contro il tempo, nella frenesia quotidiana, dove - come nelle canzoni di Lucio - musica e amore si abbracciano per salvarci dall'affanno che ci distrae dalla poesia e dalla bellezza intorno a noi.
Restando nella metafora del viaggio, Piermattei sembra fermarsi a una stazione di servizio e osservare la vita degli altri: Pecore che ballano coi lupi, Goditi la vita, E Tutti fanno gli amici e Medio hanno in comune lo stesso sguardo lucido, attento, e a tratti crudo, sulla condizione esistenziale, sulle disuguaglianze e sulle distorsioni imposte da una società in cambiamento. Poi ci si rimette in moto e, a metà del viaggio, c’è il disincanto malinconico di Tergiversando, una sorta di bilancio di una vita vissuta sospesa tra il dire e il (non) fare, tra tentennamenti e timori.
Non sarebbe un disco che riflette sulla vita se non contenesse canzoni che parlano d’amore. L’ultima canzone d’amore è l’addio a una storia arrivata al capolinea, l’ultima dedica di un uomo alla sua amata e Ormai ti voglio bene, apparentemente più leggera e pop - uscita come apripista il 4 aprile scorso - è un racconto ironico e amaro sullo stare insieme. Piermattei fa della vita di coppia una commedia e, con ironia, suggerisce un'ipotesi interessante: e se fosse l’affetto, e non più l’amore, a tenere unite le coppie nel tempo?
Il binocolo apre a un piano onirico, giocando con la messa a fuoco e viaggiando avanti e indietro nel tempo. Una canzone che è un invito a riconoscere che la vita non è mai altrove, ma è qui, e accade in questo preciso momento. Il viaggio termina con La giostra di Pierre, una storia vera, accaduta ai tempi della seconda guerra mondiale: un brano delicato e magico, come il protagonista.
In definitiva, nell’album Tergicristalli la sequenza delle tracce è ben calibrata e c’è una forte coerenza stilistica sebbene ogni brano mantenga un’identità definita. Anche la produzione è molto curata e gli arrangiamenti riescono a valorizzare tutte le suggestioni che i brani vogliono evocare. E poi c’è la voce intima e avvolgente di Paolo, che prende per mano l’ascoltatore e lo accompagna tra le pieghe dei suoi testi e delle sue melodie. Ascoltare per credere.
Biografia
Cantautore e musicista, produttore, consulente e direttore artistico, Paolo Piermattei si trasferisce stabilmente a Bologna nel 1999 per poi lavorare a fianco di Lucio Dalla. Stretto collaboratore dell’artista bolognese dal 2001 al 2012, come autore e compositore ha scritto con lui La strada e la stella, Questo amore, Anche se il tempo passa (ultimo singolo di Lucio). Ha, inoltre, lavorato per lui come responsabile editoriale, coordinatore artistico e talent scout. Successivamente ne ha curato l’archivio delle opere e il repertorio discografico ed editoriale nella Pressing Line fino al 2022. E’ consulente per la produzione di spettacoli musicali del Teatro del Navile di Bologna – diretto da Nino Campisi, dove nel 2001 si è diplomato alla Scuola di Teatro. È ideatore e autore di numerosi live teatrali. Nel settembre 2021 ha pubblicato il singolo In fila a un semaforo e successivamente Le voci del piano di sopra, un album di 12 canzoni interamente scritto e realizzato da lui per l’etichetta PMS Studio (BMRG edizioni). Nell’ottobre 2022 ha pubblicato il suo videoclip Che fatica l’amore. È in programma, a breve, l’uscita del suo secondo album che contiene 11 nuove canzoni.
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